Cerimonia nella Sala Alessi di Palazzo Marino. Ricordate le figure di Sandro Pastore e don Raffaello Ciccone.
Nella prestigiosa cornice della Sala Alessi di Palazzo Marino, sabato scorso, 24 settembre, si è svolta la premiazione delle Terza edizione del concorso “La poesia del lavoro”, la prima a livello nazionale, promosso e organizzato da Cisl Milano Metropoli. A fare gli onori di casa il presidente del Consiglio comunale di Milano Lamberto Bertolé che ha confermato l’interesse per la manifestazione e ha a annunciato una prossima iniziativa sulla figura di Sandro Pastore, uno dei fondatori della Cisl di Milano, recentemente scomparso ad otre 100 anni di età.
Pastore, tra l’altro presidente onorario della giuria del premio, è stato ricordato in tutti gli interventi: da quello del segretario generale di Cisl Milano metropoli Danilo Galvagni, a Maria Grazia Fabrizio e Biagio La Sala, rispettivamente presidente della giuria e de Lassociazione. Era presente in sala Luisa, la figlia di Pastore insieme ad Ada, la sorella di don Raffaello Ciccone alla cui memoria è intitola questa edizione del premio. La figura di don Raffaello, per anni responsabile, anche con il cardinale Martini, della pastorale del lavoro della Diocesi ambrosiana è stata tratteggiata da Fulvio Colombo, che ha messo in rilievo alcuni aspetti, come la passione per la poesia, poco conosciuti di don Ciccone. Tra gli ospiti anche Massimo Parisi, direttore del carcere di Bollate.
In apertura della cerimonia di premiazione sono intervenuti i “Lavoro in coro”, il gruppo di cantori di Cisl Milano metropoli che da mesi è impegnato nella ricerca delle canzoni tradizionali del mondo del lavoro e popolari in genere. Classicissimi i due brani scelti per l’occasione: “L’inno di Mameli” e “L’inno dei lavoratori”
Venendo al concorso, le poesie ‘valide’ sottoposte al giudizio della giuria sono state 165 divise nella tradizionali tre categorie: senior, adulti, giovani. Tre i premiati per ogni categoria. La maggior parte dei componimenti ha approfondito dieci ambiti del mondo del lavoro, dal lavoro d'ufficio al lavoro a giornata, la denuncia dei braccianti, dei disoccupati e di chi è alla ricerca di nuova occupazione, racconto dei pensionati, l'assordante silenzio di una fabbrica chiusa vista da un agricoltore, il lavoro degli artisti, il mestiere dell'insegnante.
Il dolore di alcuni lavoratori, con crudezza, dettagli ed una amara ironia, si aggiudica il primo posto con “Il Podio”. E' protagonista della categoria Senior la “Catena di montaggio”. Feroce ed accattivante la descrizione di “Deformazione professionale”, dove un qualsiasi “sì signore” di un qualunque ufficio di un' azienda, con il suo balbettio, la sua scogliosi, indice di un modo di annuire ai superiori, di un non dissentire mai, il quale diventa anche postura fisica, la poesia descrive perfettamente l'anti-eroe della vita quotidiana. “Il mio lentissimo avvicinamento al Mille” restituisce quella situazione giovanile fatta di stage, di discriminazioni anche simboliche come denuncia la poesia citando i buoni pasto, mettendo a confronto le tre categorie ne esce uno spaccato completo fatto di decenni, contrattazioni, legislazioni, luoghi di lavoro diversi: campi, miniere, scrivanie, vagoni del treno come raccontano bene i versi della poesia andata e ritorno, sia la versione tradotta che l'originale in dialetto napoletano.
i vincitori della categoria GIOVANI
i vincitori della categoria ADULTI
i vincitori della categoria SENIOR
In allegato i testi delle nove poesie vincitrici e le motivazioni della giuria e il ricordo di don Raffaello Ciccone di Fulvio Colombo