CONVEGNO
C'è sempre più bisogno di welfare. Meglio se innovativo

Sindacalisti, esponenti delle aziende ed esperti a confronto  su uno dei temi al centro del dibattito e prima ancora dei negoziati in corso per il rinnovo di importanti contratti. Il punto di partenza è il territorio. Fotogallery e videocronaca di Mauro Cereda

“Il welfare innovativo  si è sviluppato nel corso di questi ultimi anni, e crescerà ancora di più nel futuro, per cercare  di trovare risposte convincenti e praticabili  alle devastazioni che  quasi un decennio di crisi interrotta  ha provocato. E’ nell’interesse del sindacato e delle  stesse aziende  sviluppare esperienze nuove a livello nazionale e territoriale. Lo strumento per raggiungere  l’obiettivo è la contrattazione “.  Così, Giuseppe Oliva, segretario di Cisl Milano Metropoli , ha introdotto la tavola rotonda, sulla   “Contrattazione innovativo” che si  è tenuta questa mattina in via Tadino a Milano. Si è discusso di welfare, conciliazione e lavoro agile insieme a studiosi della materia, esponenti delle istituzioni e del mondo imprenditoriale, oltre che sindacale. Un’occasione per interrogarsi e riflettere attorno ai bisogni di una società che cambia in fretta e soprattutto rispetto agli strumenti legislativi e non che il nostro Paese mette a disposizione. Il convegno, moderato da Rita Querzé, giornalista del Corriere della Sera, ha visto la presenza di ospiti di rilievo come il professor Tiziano Treu, già ministro e docente dell’Università Cattolica.  Con lui, un ricco parterre di ospiti, Patrizia Toia, europarlamentare del Partito Democratico, Cristina Tajani assessore al lavoro del Comune di Milano, Emanuele Recchia, responsabile delle relazioni industriali del gruppo Unicredit, Maddalena Acquaviti segretaria della First Cisl gruppo Unicredit e Silvia Stefanovich, responsabile del dipartimento politiche sociali della Cisl.

Danilo Galvagni, segretario generale della Cisl Milano Metropoli ha ribadito la disponibilità del sindacato “a mettersi in ascolto”. “I vostri consigli e i vostri stimoli sono preziosi perché evidenziano la necessità del sindacato all’interno della nostra società”.

Il sindacato e le imprese  oggi hanno una grande occasione con la legge di stabilità. Tutti possono vincere questa sfida cogliendo l’opportunità della detassazione”. Ha sostenuto  Marco Carcano sociologo dell’Ismo che ha anche sottolineato come sul fronte dello ‘smart working’ i margini di miglioramento siano enormi. “A livello di contrattazione su 916 accordi aziendali, il lavoro agile ne disciplina solo 8”. Silvia Stefanovich ha posto l’accento soprattutto sulle problematiche legate al mondo femminile. “Nel nostro Paese l’occupazione in rosa è sotto la media europea, ma molto dipende dalla mancanza di servizi adeguati”. Basti pensare, per esempio, che in Italia la copertura dei nidi – includendo anche la scuola dell’infanzia – è ferma al 21%. Molto sotto alla strategia di Lisbona che punta al 33%. Ma c’è anche un bicchiere mezzo pieno con una contrattazione di secondo livello che è passato dall’8% al 20% e l’applicazione del congedo parentale frazionato considerato dalla stessa Stefanovich un grosso passo avanti. Cristina Tajani, esponente della Giunta uscente di Giuliano Pisapia, ha ringraziato il sindacato di via Tadino per l’impegno profuso su queste tematiche.  “Abbiamo avviato delle esperienze significative grazie al vostro contributo e a quello della Fondazione Welfare ambrosiano”.  Il professor Treu nel suo intervento ha incalzato il sindacato:  “Ultimamente su questi temi avete giocato troppo di rimessa. Ci sono spazi importanti dove avanzare le vostre proposte”. Quindi, l’ex ministro ha sottolineato l’aspetto culturale legato al welfare: “Prima che un costo è un investimento. In Francia, per esempio, si sono creati 300/400 nuovi posti di lavoro nei servizi di cura”.  Emanuele Recchia e Maddalena Acquaviti hanno portato la loro testimonianza, seppur da posizioni contrapposte, per quanto riguarda il welfare di Unicredit. Una realtà fatti da 50 mila dipendenti e in cui l’esperienza del cosiddetto conto welfare e lavoro agile sono un valore consolidato.  L’obiettivo di Unicredit è quello di aprirsi all’esterno. “Noi – ha concluso Recchia – siamo una realtà molto strutturata dove 1.500 fanno da tempo lo smart working, ma ci sono soggetti aziendali molto più piccoli. Noi ci proponiamo di costruire entro il 2018 una offerta di welfare sempre più diversificata e che possa andare in aiuto anche queste attività produttive più piccole”.

13/05/2016
di Fabrizio Valenti
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