La linea di abbigliamento Yesael è appena lanciata. Ma l'artista di fama internazionale è molto altro, come testimoniano le sue performance che hanno coinvolto vari luoghi di Milano.
“Da quando hanno cancellato il Cristo sulle mura di piazza Oberdan, mi ringraziano tutti, mi scrivono dei loro ricordi, i milanesi vogliono comunicarmi la loro gratitudine”. Basterebbe questo aneddoto per testimoniare la vicinanza che i giovani creativi della città tributano ad Angelo Cruciani, una delle figure simbolo della Milano che pensa e che immagina, con un occhio all’arte e uno alla divulgazione commerciale, che è poi il binomio che fa la fortuna della creatività milanese.
Cruciani ha nel suo cv anche la street art, e ora che il ripulimento della zona porta Venezia ha spazzato via il suo Cristo (sfondo ideale per tutti selfie dei social networker) non è affatto arrabbiato: “Era destinato a rimanere così, precario e solo ora sto pensando a quanto ha inciso nei ricordi dei passanti”.
Angelo è un artista non convenzionale, che si esprime con quadri, mostre, installazioni, mescolanze estetiche di ogni genere. Lo incontriamo perché sta lanciando la sua linea di abbigliamento maschile, Yezael, chiamata Magicalchemy. L’incontro avviene prima degli attacchi di Parigi, città a cui il creativo milanese d’adozione (è nato a Urbino e vive parte dell’anno in Cina) è legato come tutti gli artisti. Ma, in prospettiva, il protagonista è stato davvero avanti, a partire dal nome della collezione che già in sé rimanda agli angeli: “Sogno un mondo di cuori, dove non esistono le differenze. Ho fatto uno studio approfondito sull’amore, sui simboli con cui lo si esprime. L’ho racchiuso nella mostra Lovvism che ho portato a Milano. Ora con Magicalchemy vorrei che le geometrie e il bianco e nero degli abiti rimandasse a una spiritualità condivisa, al fatto che se ci sono regole universali, queste sono valide per tutti noi esseri umani”.
Davvero da brividi, se consideriamo cosa i fatti di Parigi hanno messo in discussione nella cultura occidentale di questo secolo. E soprattutto, sono la prova provata del fatto che chi ama l’arte e chi si esprime per il bello, non può che essere contro ogni forma di violenza. “La collezione di abiti è stata pensata ispirandosi alle formule magiche, all’alchimia che permette di superare le dimensioni conosciute”. Con il fantasioso e stiloso obiettivo di Manuel Scrima e l’immagine di Gus Drake (modello figlio di due top model), Cruciani fonde la sensibilità degli street market nord-europei con alcuni dettagli tipici del made in Italy e soprattutto cari ai suoi affezionati estimatori orientali. Presto vestirà alcuni dei personaggi più in vista del pop nelle prossime tournèe (ha già confezionato un look “spregiudicato” per la nuova vita di Max Gazzè). Ma è a Milano che guarda con attenzione: “Vero, mi ha sempre accolto con entusiasmo, specie le performance che hanno coinvolto le tante persone che hanno abbracciato la mia estetica dei cuori. Comunicare questa positività alla città è una delle cose più belle che possano esistere”.