Alla presentazione di "Sorci Verdi" il rapper milanese ha fatto i complimenti ai dirigenti della tv di Stato: "Non avrei mai pensato di trovare tanti punk qui".
Nell'approntare temi e ospiti del suo programma, J-AX aveva apprensione, quell'ansia da valutazione che ti viene quando calchi un territorio a tratti sconosciuto. E sì che il rapper milanese, entrato nella storia della musica italiana per aver portato in classifica il rap con gli Articolo 31 negli anni 90, ne ha fatta di strada da quando era solo un ospite ai vari Festivalbar. Parte del successo delle ultime edizioni di The Voice è dovuto proprio alla sua figura (ha scoperto Suor Cristina). E la televisione è ormai un mezzo che gli appare congeniale.
Da questa considerazione parte l'avventura di Sorci Verdi, da lunedì prossimo in seconda serata su Rai Due (23.30) che è uno show sullo stile dei notturni americani che invitano ai talk personaggi di spicco che hanno voglia di mettersi in gioco. Quelli che poi vengono ripresi da tutto il mondo, quelli dove vanno Madonna e Tom Cruise per intenderci. Qui da noi, dallo studio 2 di Milano Mecenate, J-Ax partirà con Maria De Filippi e Marco Travaglio. E ce ne sarà di cose da raccontare: "Non voglio svelarvi molto perché saranno dette cose che andranno sui giornali il giorno dopo", dice il protagonista dello spettacolo, che è alla prima prova come conduttore da solo, anche se è affiancato da una band di razza (capitanata da Jannacci jr) e da vari comici. E poi a seguire Cochi e Renato, che secondo il rapper "non hanno avuto il giusto riconoscimento dagli italiani" e tanta satira scorretta "che a volte offende pure me, ma tanto ci sono abituato perché da rapper ho fatto arrabbiare tante persone fin dal primo disco".
Il programma durerà solo 5 puntate ed è "il programma dei miei sogni, quello che guarderei se fossi a casa la sera". J-Ax tenta di portare davvero qualcosa di nuovo in tv (generalista, peraltro) e non si autocensura. Anzi, promette di prendere dal web spunti per rappresentare all'Italia mainstream le follie più insolite dei nostri giorni. "Sapevate che ci sono adulti appassionati di Mio Mini Pony? Ecco, parleremo anche di questo, oltre che di temi di attualità però trattati con attitudine tagliente. Le sovrastrutture sono la deformazione dell'animo umano e io voglio fare una tv che parli a tutti, perché il pubblico è molto più intelligente di quanto pensino i dirigenti".
Ce ne sarà voluto di coraggio per affidare a un rapper "sovversivo" un programma intero: "Invece devo confessare che quando sono arrivato qui e pensavo che mi strappassero i copioni, non immaginavo ci fosse così tanta apertura. La Rai di Milano, oltre a essere una grande azienda di grandi professionisti, è anche molto aperta. Mi sembrano dei punk, non me lo immaginavo. Un mito da sfatare, nessuno ci ha detto di non fare qualcosa".