SFRATTI
Casa, il Comune lascia senza tutela migliaia di famiglie

Il Comune ha respinto la richiesta dei sindacati di ripristinare  la possibilità di presentare la domanda di assegnazione in deroga. Una situazione gravissima, insostenibile e senza precedenti per Milano, che è la conseguenza di scelte sbagliate e inefficaci fatte in questi anni.

Nell’incontro di ieri sera, in prosieguo a quello svoltosi lo scorso 18 maggio in concomitanza con il presidio sindacale a Palazzo Marino, il Comune di Milano ha respinto le richieste dei rappresentanti dei sindacati inquilini e ha confermato la sua decisione di dichiarare improcedibili tutte le domande in deroga presentate dalle famiglie con uno sfratto o un’emergenza sopravvenuta.


Abbiamo già avuto modo di spiegare che questa decisione crea una situazione di totale assenza di tutela nei confronti di migliaia di famiglie, colpisce nel profondo i diritti e offende proprio le famiglie più povere. Inoltre cancella, da un giorno all’altro, un modello di intervento sulla gestione dell’emergenza abitativa che, seppure tra molte difficoltà, ha fino a ieri permesso a Milano di non avere situazioni fuori controllo come accaduto in altre importanti aree metropolitane.


E lo fa senza una spiegazione plausibile sotto ogni profilo: giuridico, logico-amministrativo, politico e senza proporre alternative credibili.
L’abbiamo già sottolineato una volta e lo ripetiamo ancora affinché sia assolutamente chiaro: il problema alla base dei provvedimenti di improcedibilità non è l’innalzamento o meno della percentuale di assegnazioni in deroga da parte della Regione, ma l’incapacità degli uffici comunali di rispondere in tempi appropriati alle istanze delle famiglie in emergenza abitativa e il mancato rispetto della giunta comunale degli impegni assunti per mantenere e, anzi, aumentare l'offerta abitativa a canone sociale.

Nessuna delle proposte avanzate ieri da parte del Comune, che pure i sindacati inquilini sono disposti a discutere e approfondire, costituisce una valida alternative alla possibilità da parte dei cittadini di presentare una richiesta di assegnazione in deroga. Né la costituzione di quello che viene definito il “polmone abitativo” del quale non si conoscono tempi e modalità, ma che in ogni caso non è immediatamente disponibile.
Né la procedura da definire con la Prefettura per la graduazione degli sfratti per morosità incolpevole, perché già prevista dalle norme e, per come applicate dal Comune, riguarda qualche decina di situazioni.


Né l’indizione nel prossimo mese di giugno del Bando generale per le case popolari, perché, non solo è un atto dovuto che arriva in ritardo di qualche mese, ma anche perché quest’anno il Comune (per la prima volta dopo 11 anni) ne farà solo uno, anziché i due consueti, e quindi, permetterà a meno famiglie di parteciparvi o di adeguare la loro situazione.


Né l’invio di 2.000 lettere da parte dell’assessore alle famiglie che hanno ricevuto il provvedimento di improcedibilità, delle quali non ci è stato riferito il contenuto preciso, ma che dovrebbero “testimoniare” il senso di vicinanza del Comune alla loro situazione.

Invitiamo nuovamente il sindaco e l’assessore a recedere immediatamente da questa assurda e immotivata decisione che coinvolge e lascia prive di ogni tutela e risposta le famiglie sfrattate, ripristinando immediatamente la possibilità di presentare le domande di assegnazione in deroga.
Sollecitiamo tutta la giunta a rispettare gli accordi sindacali sottoscritti e a riprendere il confronto sia su questo tema, sia su quello più generale delle politiche abitative comunali, evitando di presentarsi agli incontri avendo già assunto decisioni importanti ritenute irrevocabili.

Inoltre siamo in attesa che il TAR della Lombardia decida sui ricorsi di impugnazione dei provvedimenti di improcedibilità presentati nei giorni scorsi dai sindacati inquilini per conto di alcune famiglie. Nei prossimi giorni su questo tema organizzeremo nuove iniziative di mobilitazione e sensibilizzazione politica.

SICET - UNIAT - UNIONE INQUILINI - CONIA

26/05/2015
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