EMERGENZA ABITATIVA
Se la Regione taglia i fondi salta il Piano casa

120 sono i milioni di euro che la giunta Maroni  intende tagliare. Se l'intezione sarà confermata non ci saranno risorse per l'edilizia residenziale. Lettera dei sindacati al presidente della Regione

Si profila un taglio di 120 milioni di euro per le risorse regionali destinate alle politiche per la casa. Se nulla cambierà nelle decisioni di giunta e consiglio regionale, da settimana prossima il Piano regionale per l'edilizia residenziale pubblica (Prerp) 2014-2016 sarà azzerato. Per sollecitare giunta e consiglio a cambiare rotta, Cgil, Cisl e Uil della Lombardia, con i sindacati inquilini, hanno inviato questo pomeriggio una lettera al presidente Maroni, al presidente del consiglio regionale, ai presidenti dei gruppi consiliari e all'assessore regionale alla Casa, in cui ribadiscono una volta di più l'urgenza di realizzare interventi di edilizia sociale.

“Con buona pace dell'allarme sociale sull'emergenza casa, il recupero degli alloggi sfitti di edilizia pubblica, il contrasto delle occupazioni abusive e la risposta al fabbisogno di alloggi sociali, se la Regione conferma il taglio di 120 milioni di euro nulla resterà per la politica della casa – afferma Pierluigi Rancati, segretario generale Sicet Lombardia -. Si fa tanto parlare del fatto che serve una riforma dell'edilizia pubblica, perché il sistema non può autofinanziarsi, e quelle già scarse risorse che la Regione aveva destinato alle politiche di conservazione e sviluppo del patrimonio abitativo vengono azzerate. In questo modo si lasciano senza risposte migliaia di famiglie”. “Con una parte delle risorse per l'edilizia pubblica la Regione voleva recuperare 8mila alloggi sfitti di Aler e Comuni su 15mila totali, di cui ben 10mila a Milano – ricorda Rancati -. Ci chiediamo ora come pensano di riuscirci. E' assolutamente necessario ripristinare il finanziamento del Prerp 2014-2016 e dare attuazione al più presto alle misure per rispondere all'enorme fabbisogno abitativo”.

Da circa 4 anni tutti gli inquilini degli stabili di proprietà della Asl Milano - oltre 200 alloggi, per la maggior parte situati in 6 edifici - chiedono inutilmente che vengano rinnovati i contratti scaduti a seguito delle disdette inviate dalla proprietà nel 2010.


Gli inquilini si sono costituiti in comitati e, insieme a Unione Inquilini e Sicet, hanno iniziato una vertenza, per avere nuovi contratti, coinvolgendo anche l'ente di controllo della Asl, la Regione Lombardia.


Dopo la decadenza dell'ipotesi di una convenzione tra Asl e Aler per la gestione degli stabili, la Asl, per bocca del suo direttore generale Locatelli, ha finalmente dichiarato, nell'incontro tenutosi il 28/2/2013, che non intende procedere alla vendita degli immobili, come inizialmente ipotizzato.


E' passato però un altro anno e, tra lungaggini burocratiche e verifiche dello stato manutentivo degli immobili, peraltro ormai concluse da mesi, gli inquilini, molti dei quali anziani ed in gran parte a basso reddito, si preparano a passare un altro Natale senza contratto e quindi senza certezze sul loro futuro abitativo, mentre i problemi manutentivi sono ancora irrisolti e un quarto degli alloggi sonio sfitti (in via Adige/via Mantova sono vuoti 23 appartamenti su 84).


Non ci sono più scuse per non rinnovare i contratti, gli inquilini, i comitati ed i sindacati chiedono l'immediata aperture di un confronto sulle modalità del loro rinnovo, la riassegnazione con procedure trasparenti degli alloggi vuoti a soggetti bisognosi, un piano manutentivo serio e dai tempi certi.


PER OTTENERE FINALMENTE DELLE RISPOSTE CONCRETE ORGANIZZANO UN PRESIDIO PRESSO LA SEDE DELLA ASL MILANO IN CORSO ITALIA 19, MERCOLEDI' 10 DICEMBRE DALLE 10 ALLE 12.

09/12/2014
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