Il segretario di Milano sulle prospettive dopo le dimissioni del segretario generale. Il capoluogo lombardo laboratorio di un nuovo modo di fare il sindacato. Il dibattito sull'art. 18. Sulla concertazione "Noi la facciamo tutti i giorni"
"Due cose devono essere chiare. La scelta di affidare la leadership della Cisl nazionale ad Annamaria Furlan è pienamente condivisa da tutta l’organizzazione, sia per le qualità della persona che per la volontà di proseguire sulla linea politica maturata durante la segreteria Bonanni” Questo è il pensiero di Danilo Galvagni, segretario generale di Cisl Milano Metropoli (190mila iscritti) dopo la scelta di Raffaele Bonanni di lasciare anticipatamente la guida della Cisl.
“ Il secondo punto di chiarezza – prosegue Galvagni - è che il rinnovamento della Cisl passa da Milano. Qui c’è il sindacalismo d’avanguardia, qui c’è la frontiera del rinnovamento passa, qui ci sono le principali opportunità per uscire bene dalla crisi.. Le scelte innovative che abbiamo fatto, anche attorno all'esperienza di Expo, con l'individuazione di nuovi profili professionali nel commercio, hanno aperto le porte a un modo nuovo e più concreto di guardare ai bisogni del mondo del lavoro".
Anche sull’art. 18 Galvagni dice la sua "Non si può abolire l'articolo 18 senza nuovi punti di riferimento precisi. Le cosiddette tutele crescenti devono essere precisate esattamente e solo dopo si può discutere. . Non si può chiedere ai lavoratori, soprattutto in questo momento, di rinunciare a una delle poche tutele rimaste senza avere chiaro cosa li aspetta nel futuro. Il Governo metta nero su bianco le sue proposte e poi vediamo”. Infine la concertazione “Noi col prefetto di Milano che rappresenta il Governo e col presidente della Regione discutiamo tutti i giorni, non abbiamo complessi d’inferiorità. L’importante è la coerenza e i risultati per chi ha bisogno di noi: i lavoratori” .