CASA
Sbagliato non rinnovare la convenzione per la gestione delle case popolari del Comune di Milano

Si rischia un salto nel buio e di peggiorare ulteriormente la situazione di degrado gestionale e amministrativo, anziché migliorare il servizio, e di innescare successivi processi di privatizzazione. Prima di assumere decisioni definitive si apra subito un confronto sindacale di merito con le organizzazioni di rappresentanza dell’utenza e dei lavoratori..

Abbiamo appreso dai mezzi di informazione la decisione del Comune di Milano di affidare la gestione del suo patrimonio di case popolari a MM.
Nel merito giudichiamo negativamente questa scelta perché pregiudica una gestione unitaria delle case popolari milanesi.
In ogni caso le caratteristiche della nuova gestione sono allo stato attuale del tutto sconosciute, nonostante l’impegno del Sindaco, più volte dichiarato, di aprire un confronto preventivo di merito con le organizzazioni sindacali.


Più probabilmente questo percorso, al di là della scelta di risolvere il rapporto tra ALER e Comune, è ancora tutto da definire nei suoi aspetti fondamentali. Se così fosse sarebbe ancora più grave.


Abbiamo già sottolineato che una decisione così importante e radicale, discutibile o meno, non può essere presa e comunicata senza indicare contestualmente le risorse disponibili, le finalità e la natura giuridica della nuova Società, nonché l’ambito e il modello gestionale.
In tale contesto e in tempi così ristretti, il rischio reale è quello di aprire una fase ancora più difficile e confusa per gli inquilini, poiché gestire quasi 30.000 immobili richiede organizzazione, competenze e professionalità che non possono essere inventate da un momento all’altro.


Ricordiamo tutti, se lo ricordano soprattutto gli inquilini, la disastrosa gestione, tra il 2003 e i 2009, dei soggetti privati e i successivi costi che ha dovuto sopportare il Comune di Milano. Non vorremmo che eventuali nuove inefficienze gestionali servissero ad aprire la porta a ulteriori processi di privatizzazione. Deve essere invece garantita, sempre ed in ogni caso, la finalità pubblica e sociale della gestione delle case popolari milanesi.


Ogni decisione sulla gestione dovrà comunque

• garantire l’efficienza e la continuità dei servizi e delle manutenzioni negli stabili
• ridurre, comunque non aggravare, i costi amministrativi per gli inquilini
• garantire da subito la corretta applicazione delle tutele sociali e normative nella gestione delle pratiche amministrative
• salvaguardare i livelli occupazionali dei lavoratori ALER

L’annunciata decisione del Comune pone tempi stretti per affrontare questi e altri problemi che dovranno essere risolti entro la scadenza della convenzione con Aler per evitare il caos già verificatosi nei precedenti cambi gestionali

Le organizzazioni sindacali hanno già chiesto al sindaco, prima di assumere decisioni definitive sulla gestione delle case comunali, di convocare un incontro urgente e di merito.

CGIL
Graziano Gorla

CISL
Maria Grazia Bove

UIL
Ferdinando Lioi


CGIL FP
Natale Cremonesi

CISL FP
Mauro Ongaro

UIL FP
Salvatore Maisto


SUNIA
Stefano Chiappelli

SICET
Leo Spinelli

UNIAT
Rinaldo Carnevali

UNIONE INQUILINI
Bruno Cattoli

CONIA
Egidio Rondelli

06/09/2014
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