ARTE
Una mostra da non perdere: i Preraffaelliti a Torino

Fino al 13 luglio Palazzo Chiablese ospita 70 capolavori del movimento che si impose sulla scena artistica in età vittoriana.

Ancora pochi giorni per andare a vedere una mostra straordinaria: "Preraffaelliti, l'utopia della bellezza". Palazzo Chiablese, a Torino, ospita fino al 13 luglio settanta capolavori della Confraternita dei Preraffaelliti, provenienti dalla Tate di Londra. L’esposizione, realizzata e curata da Alison Smith, responsabile della sezione di arte inglese del XIX secolo presso la Tate Britain, presente per la prima volta al pubblico italiano i migliori e più noti lavori degli artisti che movimentarono la scena culturale in età vittoriana.


Tra le altre opere sono in mostra vere e proprie icone del periodo come Ophelia di John Everett Millais, L’amata (La sposa) di Dante Gabriele Rossetti, Prendete Vostro figlio, Signore di Ford Madox Brown e Sidonia von Bork 1560 di Edward Coley Burne-Jones.


La storia della Confraternita dei Preraffaelliti ha inizio con tre giovanissimi artisti - John Everett Millais, Dante Gabriel Rossetti e William Holman Hunt - decisi a ribellarsi contro il soffocante establishment dell’epoca per creare opere più vere e ispirate direttamente alla natura, alla storia, alla religione e alla letteratura. La Confraternita, fondata nel settembre del 1848, aveva l’obiettivo radicale di cambiare la società attraverso l’arte, ispirandosi agli ideali del passato e del primissimo Rinascimento.
I Preraffaelliti hanno dipinto quindi i loro paesaggi en plein air per riprodurre il più fedelmente possibile ogni fiore e ogni stelo d’erba. Le loro donne sono persone in carne e ossa, con una sensualità mai celata e spesso ostentata. I loro colori, presi direttamente dalla natura, hanno un’intensità di gioiello, la luce è quella cristallina e diretta del sole. I loro quadri raccontano una storia, spesso presa da Dante Alighieri o William Shakespeare, dalle novelle medievali o dalla Bibbia e puntano sempre a un forte impatto emotivo. La religiosità, tema spesso presente nei quadri dei Preraffaelliti è espressa con un’intensità che all’epoca spesso sconvolse i critici d’arte vittoriani come Charles Dickens, ma che incontrò invece il favore di John Ruskin, loro sostenitore e mecenate.


Il percorso si articola in 7 sezioni: La Storia, La Religione, Il Paesaggio, La vita moderna, La poesia, La Bellezza e Il Simbolismo.
La voce italiana della mostra è di Luca Beatrice che in un saggio a catalogo e in un video racconta l’influenza che la Confraternita ha avuto sulla cultura occidentale, tra gotico e dark, a partire dagli anni ‘80. Autentici precursori dello stile New Gothic che hanno trovato un punto di riferimento nell’eredità delle tematiche preraffaellite sono, ad esempio, i registi Tim Burton e Francis Ford Coppola con le loro poetiche visionarie, la moda dark interpreta da Alexandre McQueen, Karl Lagerfeld, John Galliano e Jean Paul Gaultier o, ancora, i gruppi del dark inglese come i Big Four, i Joy Division, i Bauhaus e, soprattutto, i Cure.


Promossa da Comune di Torino, Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e Polo Reale di Torino, la mostra è prodotta da 24 ORE Cultura - Gruppo 24 ORE.

Info www.mostrapreraffaelliti.it

23/06/2014
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