Secondo la Slp Cisl a Milano e provincia occorrono almeno 450 tra postini e addetti agli sportelli. Tanti i disagi per gli utenti.
Emergenza personale alle Poste di Milano e provincia. Negli uffici del territorio mancano almeno 450 addetti, tra portalettere (250) e impiegati degli sportelli (200). La denuncia è della Slp Cisl milanese, che rappresenta il 50% dei lavoratori.
“La situazione – osserva il segretario generale, Raffaele Roscigno – sta diventando insostenibile. La grave carenza di personale incide pesantemente sulla qualità del servizio ai cittadini. E con l’arrivo dell’estate il tutto potrebbe peggiorare. L’azienda, nonostante il bilancio molto florido, non ha alcuna intenzione di integrare l’organico, nemmeno con personale flessibile, anzi ha tagliato le ore di straordinario e girano voci di possibili esuberi”.
I centri di recapito sono oberati di lavoro. Un dato eclatante: a Milano sono giacenti 250mila cartelle esattoriali di Equitalia, a cui bisogna aggiungere le 107mila ferme in provincia. In totale si tratta di oltre 350mila atti da notificare. Non solo: ogni giorno, tra città e milanese, rimangono scoperte circa 350 zone (quindi la corrispondenza viene consegnata con tempi più lunghi, perché i postini sono costretti a coprire “pezzi” di altre zone, oltre alla propria). Un ultimo numero: nel centro di smistamento internazionale di Peschiera Borromeo, ad oggi, ci sono circa 800 sacchi giacenti di posta proveniente dall’estero.
“Nei prossimi giorni – aggiunge Roscigno – manderemo a tutti i sindaci della provincia una lettera in cui spiegheremo nel dettaglio la situazione. Sappiamo che ci sono dei disservizi, di cui i cittadini si lamentano, ma non dipendono assolutamente dai lavoratori. Come ho detto, il problema è essenzialmente la carenza di personale”.
Oltre che sul recapito i buchi in organico si fanno sentire agli sportelli. Basta andare in un qualsiasi ufficio e vedere le lunghe code che si formano…