ESPOSIZIONE UNIVERSALE
Expo: Galvagni, Cisl: "Il governo dia continuità ai contratti già stipulati"

Esportare il contratto stipulato con Expo per garantire la regolarità della gestione dei grandi eventi nazionali. E’ la ricetta per la legalità del segretario generale della Cisl di Milano Metropoli Danilo Galvagni, intervistato dall'agenzia AdnKronos.

Esportare il contratto stipulato con Expo per garantire la regolarità della gestione dei grandi eventi nazionali. E’ la ricetta per la legalità del segretario generale della Cisl Milano Danilo Galvagni, il quale lancia un appello al governo Renzi affinché il modello siglato lo scorso anno con Expo 2015 venga applicato nei casi di grandi eventi o grandi appalti. “I contratti che abbiamo strutturato insieme con Expo - spiega all’Adnkronos - puntano a risolvere a livello preventivo tutti i problemi che si verificano nelle occasioni dei grandi eventi o dei grandi appalti. E’ significativo - sottolinea - che proprio dopo questi accordi la magistratura abbia rilevato che ci fossero problemi sulla gestione degli appalti di Expo”.


L'accordo sottoscritto lo scorso luglio con Expo 2015 dedicava una parte specifica all'applicazione delle norme in materia di legalità, tutela e sicurezza del lavoro, con la creazione di una lista delle aziende virtuose e l’istituzione di nuove figure professionali per garantire la massima qualità e trasparenza nella gestione dell’evento. Un lavoro che, per Galvagni, ha richiesto notevoli sforzi da parte delle istituzioni, delle associazioni di categoria e delle rappresentanze sindacali che rischiano, però, di rimanere confinati nel recinto del singolo evento. “Contratti di questo tipo - dice Galvagni - li avevamo già fatti in occasione della costruzione dello stadio San Siro e del sito espositivo della fiera di Rho, ma non siamo mai riusciti a creare un continuum. Per la fiera di Rho avevamo avuto l’idea di creare una white list delle aziende che da sempre si presentavano in maniera regolare. Cosa che si sarebbe potuta traslare su Expo con il risultato di una scrematura iniziale delle aziende che avrebbe certamente evitato parte dei problemi che invece si sono poi verificati. Purtroppo però non si riesce ad avere un soggetto politico a livello nazionale che prenda in carico tutte queste attività e avvii un processo di regolarizzazione degli appalti pubblici”.


Tra le principali criticità che affliggono questo genere di eventi, per il sindacalista - la regola dei subappalti, che consente di delegare all’infinito la realizzazione dei lavori. “Difficilmente - spiega Galvagni - l’azienda che si aggiudica l’appalto è nelle condizioni di svolgere tutti i lavori da fare. A quel punto si potrebbero prevedere al massimo tre gradi di subappalto. Anche perché andando oltre, è evidente che si ridurrebbe tutto a una questione meramente economica, senza più badare alla capacità produttiva. E risparmiare in questi casi significa andare in contro a problemi di sicurezza, di regolarità contributiva e contrattuale dei lavoratori”.


L’appello al governo è di aprire un tavolo con le parti sociali. “Oggi a Roma - dice Galvagni - si incontreranno Sala e Renzi per verificare la possibilità che alcune aziende legate con gli appalti dell’Expo siano espulse. Noi conosciamo molto bene il problema, è dal 2000 che affrontiamo casi di aziende espulse dai contratti, specie nell’edilizia, e ci preoccupiamo di dare continuità ai lavoratori. Il nostro sistema giuridico ha delle carenze in questo senso. Per esempio non prevede il commissariamento dell’azienda su queste basi. Ed è necessario chiarire una volta per tutte questa situazione. Anche se Renzi non intende più riconoscere la concertazione, siamo convinti che occorra costruire un nuovo modo di contrattare. Occorre sedersi a un tavolo ed esaminare tutti i problemi esistenti. E la sfida che lanciamo al governo è di dare continuità a tutti i contratti che sono stati fatti sul territorio per eventi così importanti. Bisogna raccoglierli, farli propri e dare una pulizia alla normativa, in accordo con le parti sociali. Altrimenti siamo sempre a ri-iniziare da capo. Cosa che non è più possibile”.

03/06/2014
ALLEGATI
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