Il 17 e il 18 aprile si terranno due presidi (rispettivamente davanti alla sede della Regione e del Comune di Milano) per protestare contro lo smantellamento di un call center cha lavora per Hp e dà lavoro a 150 persone (e va in Serbia), e contro la decisione di Palazzo Marino di effettuare una gara al massimo ribasso per l’appalto del servizio 020202.
La crisi che attanaglia tutto il mondo del lavoro colpisce pesantemente anche il settore dei call center, fino a pochissimi anni fa una dei pochi settori produttivi che garantivano la creazione di nuovi posti di lavoro. All'elenco delle aziende in difficoltà, che stanno utilizzando ammortizzatori sociali o sono addirittura chiuse, oggi si aggiunge anche Sitel Italy s.p.a. di Milano. La proprietà americana ha infatti deciso di delocalizzare in Serbia l'attività
(assistenza post-vendita per prodotti Hp). L'azienda chiude sul nostro territorio lasciando a casa 150 lavoratori in ossequio alla logica del taglio dei costi.
Mentre il settore è sottoposto ad una crisi gravissima che mette a repentaglio migliaia di posti di lavoro e il sindacato è impegnato a chiedere alla committenza privata “responsabilità sociale” evitando di incrementare le attività delocalizzate all’estero, riscontriamo che anche enti pubblici scelgono scorciatoie pericolose e irresponsabili. E' di questi giorni infatti la notizia che il comune di Milano effettua una gara, per il servizio
020202, in cui l’importo a base d’asta (che sarà quindi ulteriormente ribassato) non copre neppure il costo del lavoro in Italia.
Non è accettabile che mentre sul nostro territorio si perdono posti di lavoro e si applicano ammortizzatori sociali per evitare il peggio le istituzioni locali e nazionali, non solo non si adoperino per agevolare soluzioni positive, ma acuiscano il problema con l'istituzione di bandi al massimo ribasso.
Per rivendicare una norma di civiltà che vincoli le aziende che ottengono un appalto a prendere anche i lavoratori che già vi operavano.
Per dire basta a questo circolo vizioso che continua a comprimere salari e diritti nel settore non garantendo alcun risultato, perché alla fine le aziende trovano all'estero costi ancora più bassi ed insostenibili per i lavoratori italiani.
Per salvaguardare e rilanciare l'occupazione di un settore che ha garantito negli anni sviluppo ed occupazione per il nostro territorio.
I sindacati invitano alla mobilitazione il settore su tutto il territorio nazionale a partire da due presidi a livello locale che si terranno:
il giorno 17 aprile dalle ore 10.00 alle ore 13.00 davanti alla sede della Regione (Piazza Città di Lombardia 1 – Milano)
il giorno 18 aprile dalle ore 10.00 alle ore 13.00 davanti al Comune di Milano (Palazzo Marino, Piazza della Scala).
No ai licenziamenti
No alle delocalizzazioni
No alle gare al massimo ribasso
Si alla buona occupazione
Slc Cgil - Fistel Cisl - Uilcom Uil - Ugl Telecomunicazioni e le Rsu