L'associazione Progetto Robur porta in scena un testo inedito, New Yorker Hotel 3327.
Ha rivoluzionato l'elettromagnetismo a fine 800 e ha un posto nella storia della scienza. Il famoso ingegnere serbo Nikola Tesla, o meglio, la sua figura storica, è protagonista di un nuovo spettacolo teatrale messo in piedi dall'Associazione Progetto Robur, un gruppo creativo milanese per l'arte visiva intesa come teatro, performing art ed eventi artistici dal vivo.
Presso la sala Cavallerizza del Teatro Litta, debutterà l'11 aprile "New Yorker Hotel 3327", da noi prodotto, in replica fino al 14.
Lo spettacolo, inserito all'interno del festival di teatro Apache ( http://www.teatrolitta.it/teatro-spettacoli-teatrali/apache.html ), vuole riproporre, in una lettura contemporanea, le suggestioni legate alla figura dello scienziato Nikola Tesla e al mito di Prometeo.
Tesla è stato spesso paragonato a Prometeo. Il suo ingegno, il suo coraggio, il suo amore per l'umanità e il suo scontrarsi con il potere hanno fatto di questo piccolo uomo una personalità leggendaria, titanica.
Come Prometeo,Tesla sognava un Mondo equilibrato, in cui il fuoco da lui donato fosse propulsore di un riscatto, energia per un'esistenza di armonia tra gli uomini e la natura. Come Prometeo anche Tesla finisce relegato su una rupe, una piccola stanza di Hotel agli ultimi piani di un grattacielo, e lì dimenticato mentre il suo dono di libertà viene trasformato dagli uomini stessi in strumento di sopraffazione. Un Prometeo tradito. Messi alle strette dagli effetti collaterali di una crescita scellerata, oggi ci si interroga sul futuro dell'umanità. I registi della piece, Gianluca Panareo e Saverio Assumma dicono: «Abbiamo lavorato analizzando tutti i Prometeo da Eschilo, Camus, Pavese, Shelley e abbiamo studiato la vita, le biografie, le lettere, le vicende di Nikola Tesla; sottolineato le somiglianze, le differenze, gli intenti. La frustrazione di fronte alla prepotenza, il desiderio di riscatto, la sconfitta, la tentazione di cedere alle lusinghe del potere,comprendere l'impossibilità di una vita normale, il sogno di un destino straordinario per sè e per gli altri. Elementi di una personalità al confine tra umanità e leggenda. Quello che vogliamo raccontare è un mito moderno, che affondi le radici nel substrato degli eventi dell'ultimo secolo per ricavarne dei frutti sempreverdi, ridurre gli eventi in concetti, i concetti in immagini, le immagini in oggetti, luci, parole e fare interagire il tutto in una performance che parli del pensiero, non solo della persona»