Intanto nella mattinata il Sicet sarà presente nella casa di una persona anziana con gravi problemi di salute per cercare di rinviare lo sfratto previsto con la forza pubblica.
Dopo diversi solleciti i sindacati inquilini e confederali sono stati finalmente convocati domani, mercoledì 12 febbraio, alle ore 12 dal Prefetto per iniziare un confronto sulla grave emergenza sfratti che coinvolge migliaia di famiglie a Milano e Provincia.
Il SICET e la CISL di Milano chiederanno con forza un provvedimento immediato di graduazione della concessione della forza pubblica, non solo in ottemperanza delle nuova normativa approvata lo scorso dicembre sulla morosità incolpevole, e un raccordo con il Comune di Milano e con gli altri Comuni ad alta tensione abitativa per garantire il passaggio da casa a casa delle famiglie sfrattate.
Serve costituire immediatamente un “tavolo istituzionale” con la presenza di Prefettura, Comuni e sindacati per definire le migliori modalità di intervento per affrontare l’emergenza sfratti.
Solo a Milano oltre 250 famiglie sono già state messe in mezzo alla strada con la forza pubblica, senza alcuna soluzione alternativa, e di queste circa 150 hanno l’assegnazione di un alloggio popolare solo sulla carta, ma non hanno ricevuto alcuna offerta.
Nel frattempo continua lo stillicidio quotidiano di esecuzione degli sfratti nei confronti delle persone e delle famiglie più deboli. Così come accaduto per altre famiglie nelle scorse settimane, anche nella mattinata di domani il SICET sarà presente in via Caccialepori 18 per tentare di rinviare lo sfratto del signor Massimo, persona di 64 anni con gravi problemi di salute e privo di una soluzione alloggiativa, nonostante già da mesi sia stata accolta la sua domanda per l’assegnazione di una casa popolare. Lo sfratto per morosità è stato causato da una riduzione del reddito di Massimo in conseguenza della malattia.
Questo è uno di quegli sfratti che, se il Prefetto avesse già provveduto a graduare la forza pubblica, sarebbe stato certamente rinviato a fronte delle gravi condizioni di salute e dell’accertata morosità incolpevole.
Si è, quindi, perso fin troppo tempo! Prefettura e Comune devono assumersi ognuno le proprie responsabilità, senza rimpalli di competenze, per fronteggiare una situazione sempre più drammatica e pericolosa dal punto di vista sociale.