Prendo spunto da un recentissimo brutto episodio di violenza – fortunatamente, in questo caso, solo verbale - nei confronti di un medico donna al settimo mese di gravidanza, accaduto in un poliambulatorio territoriale della  “metropolitana” Milano, per esternare alcune considerazioni in proposito.
E' sempre maggiormente manifesta l'aggressività dei cittadini nei confronti degli operatori sanitari medici e non medici. Anche il personale amministrativo dei Cup è in qualche modo coinvolto in questa spirale di inaudita violenza.

Le cause sono molteplici, spesso esterne alle problematiche sanitarie, e la situazione economico-sociale presente in Italia ne ha accentuato la frequenza. Lo stato d'animo dei cittadini è ormai diffusamente turbato dai contenuti dei messaggi allarmistici diffusi scriteriatamente dai mass-media.
Gli episodi sono più frequenti presso i pronto soccorso degli ospedali, ma non sono mancate manifestazioni anche a livello di territorio, con drammatico finale, come la morte di una collega psichiatra a Bari per mano di uno sciagurato paziente.
L'occasione si presta per auspicare un comportamento umanamente solidale tra tutti gli operatori sanitari, al fine di aiutarsi reciprocamente per fronteggiare ed evitare la degenerazione di manifestazioni di protesta da parte dei cittadini.
Gli operatori sanitari sono ormai in una situazione di burn-out che neanche la valutazione dello stress-lavoro correlato riesce ad esprimere compiutamente.

Soltanto l'utilizzo del buonsenso può cercare di arginare e cercare di attenuare il verificarsi di questi incresciosi episodi di violenza.
A tal fine la Cisl-Medici Lombardia ha in programma la realizzazione, entro l'estate 2014, di un convegno dedicato al tema della  violenza nei confronti del personale sanitario, con l'analisi della situazione e con la valutazione delle strategie da attuare per far fronte alle criticità del quotidiano professionale.

Per la Cisl Medici Lombardia
Dr. Danilo Mazzacane