Il segretario generale della Cisl Milano Metropoli invita il Comune ad affrontare i veri problemi della città.
“Deludente l’incontro di giunta allargato alle zone e alle associazioni perché ancora una volta non si sono voluti affrontare i veri problemi. Non si può governare la città con gli espedienti, con le isole pedonali “reversibili” e pensate unicamente per il centro città. E le periferie? Abbandonate a se stesse, con servizi carenti e trasporti pubblici, spesso, inadeguati (vedi quartiere Binda e San Paolo dove i lavoratori Atm Sono costretti a muoversi in auto). E sul tema mobilità occorre chiarezza: non basta moltiplicare le opportunità nel centro, quando la rete del trasporto pubblico è penalizzata. Servono veicoli moderni, uomini e mezzi per rafforzare la rete. Sul tesoretto di a2a, gestito come il “gioco dei pacchi”, fingendo di far scegliere i cittadini, non è il caso di aggiungere altro. Le periferie hanno bisogno di un piano serio. Ma su tutto c’è l’emergenza lavoro, che anche a Milano morde. Neppure un cenno poi sull’opportunità Expo, per la quale i sindacati confederali e la società Expo Spa hanno definito un progetto. Ma se la città non riparte, con le associazioni d’impresa e il Comune a fare da motore, servono a poco anche i protocolli. Expo e Milano devono costruire un dialogo produttivo in Europa, con un forte accento sulle produzioni del territorio. L’alimentazione sarà il cuore dell’Esposizione e Milano deve farsi interprete dell’economia lombarda, valorizzando le produzioni migliori. Magari valorizzando il ruolo di Sogemi, altra realtà abbandonata a se stessa. Serve un salto di qualità su tutta la partita Expo. E poi c’è il grave problema delle società partecipate, totalmente ignorato nell’incontro di giunta. Il panorama è preoccupante. Di Sea si sa, c’è il nodo della Handling da risolvere in sede europea, ma al momento il comune tace. L’Amsa, svuotata degli impianti, rischia il declino; a2a, che ha ereditato con a2a Ambiente gli inceneritori, ad oggi, è alle prese con la nuova governance, viene vissuta dal Comune come un bancomat. E poi il nodo Atm-Trenord, ancora da sciogliere. Su tutto questo il Comune deve aprire un confronto serio con le organizzazioni sindacali, perché in gioco ci sono migliaia di lavoratori e la qualità dei servizi cittadini. A questa opzione non vediamo scelte alternative o si discute assieme sul futuro delle partecipate e sul destino dei lavoratori, oppure la distanza rischia di diventare incolmabile”.