Apre a Milano il primo punto dedicato al celebre marchio piemontese. Negozio eco-friendly e produzione italiana certificata.
Per ristrutturare gli ambienti di via Solferino 56 (angolo Bastioni di Porta Nuova), Teo Musso, il patron del celebre marchio di birra Baladin, ha chiamato l’artista Marina Obradovic. Il primo punto vendita (e ristoro) di Baladin a Milano si sviluppa su due piani, pochi passi oltre il bancone si scende infatti al piano di sotto dove si ha quasi l’impressione di “bere la bevanda proibita”. Perché il filo conduttore dei decori è quello delle atmosfere a cavallo degli anni Venti e Trenta - gli anni del pieno proibizionismo, quando erano banditi fabbricazione, vendita, importazione e trasporto di alcool - con influenze d’arte russa, luci soffuse. Il tutto con materiali che rispettano l'ambiente.
Insomma, l’imprenditore (classe 1964) non ha voluto il solito pub che scimmiotta ambientazioni inglesi che poco ci appartengono. «Ho aspettato con fatica un punto per aprire su una piazza importante come Milano – dice – ma alla fine l’ho trovato». All’inaugurazione di Baladin il mese scorso c’era tanta gente divertita e incuriosita. Milano è trascinata dalla voglia di fare di Musso, anche sulla spinta del successo del suo libro (scritto da Marco Drago) uscito quest’anno per Feltrinelli La birra artigianale è tutta colpa di Teo.
Pensare che il sogno Baladin è partito nel 1986 in una zona d’Italia dove si faceva solo vino (le Langhe piemontesi) è davvero suggestivo. Oggi a Milano il locale sembra un rifugio per professionisti chic adescati dalla bontà delle proposte di 160 bancali di birra provenienti direttamente da Piozzo, con cucina aperta dalle 12 alle 2 di notte, che prepara anche hamburger di carne piemontese La Granda (presidio Slow Food). Il marchio arriva a proporre sette Baladin alla spina, due a pompa manuale e una carta di 40 bionde in bottiglia, tutte provenienti da produttori italiani selezionati.
Da Gennaio 2012 Baladin è divenuto un birrificio agricolo con lo scopo di assumersi la responsabilità dell’intero ciclo di produzione delle proprie birre, partendo, ovviamente, dalla terra e dalle materie prime che da essa vengono generate. L’obiettivo finale, perseguibile attraverso la produzione e vendita delle birre Baladin è di sostenere completamente questo ciclo, producendo non solo ricchezza ma anche valori etici. Il malto d’orzo viene prodotto nei terreni in Basilicata mentre parte del luppolo in una piantagione sperimentale in Piemonte. L’obiettivo è avere un primato tutto italiano: diventare il primo birrificio artigianale autonomo al mondo.