RISTORAZIONE
McDonald's. C'è l'accordo, stop ai licenziamenti

Cgil, Cisl e Uil hanno trovato un accordo con l'azienda che aveva chiesto la mobilità per 95 dipendenti dell'area milanese.  I dipendenti del negozio di Galleria Vittorio Emanuele che ha chiuso, saranno tutti ricollocati. Sperimentazione di un nuovo medello organizzativo.

Trovata l'intesa, scongiurati i licenzimeneti .McDonald’s e Filcams-CGIL, Fisascat-CISL e Uiltucs-Uil Milanesi  hanno firmato un accordo che prevede la sperimentazione di un nuovo modello organizzativo ed il ritiro della procedura di licenziamento collettivo annunciata lo scorso 12 settembre riguardante 95 dipendenti sulla zona di Milano, pertanto tutti i dipendenti del ristorante di Galleria Vittorio Emanuele saranno ricollocati a partire dal 16 ottobre, data di chiusura del locale a seguito della decisione del Comune di Milano. Dopo l’apertura della procedura di licenziamento collettivo da parte di McDonald’s e dopo la manifestazione delle sigle sindacali lo scorso 25 settembre, il tavolo delle trattative è proseguito lo scorso venerdì 28 settembre e dopo  oltre 9 ore di trattativa ha portato all’intesa qui brevemente descritta.

A fronte dell’accordo il personale operativo sarà ridistribuito nei ristoranti della zona in funzione dei profili orari settimanali, ed i dipendenti con 40 ore settimanali sperimenteranno l’orario spezzato su 6 giorni la settimana a fronte di una contropartita economica anch’essa oggetto dell’accordo. Inoltre i dipendenti con un orario parziale superiore o pari a 30 ore settimanali potranno trasformare, su base volontaria, il proprio contratto di lavoro da tempo parziale a tempo pieno con orario spezzato. La sperimentazione di queste forme di flessibilità avrà durata fino al 30 aprile 2013 e sarà quindi soggetta a una verifica da entrambe le parti. Alla firma dell’accordo, azienda e sindacati hanno espresso soddisfazione per il risultato raggiunto che mira a tutelare i livelli occupazionali e ad innalzare la produttività nei ristoranti McDonald’s di Milano. Nei prossimi giorni l’accordo sarà soggetto ad approvazione da parte delle assemblee dei lavoratori.

Mc Donald's minaccia di licenziare per avere mano libera sugli orari del 21/09/2012

Sciopero del panino da Mc Donald’s. I lavoratori del noto marchio americano degli hamburger hanno incrociato oggi le braccia a Milano per protestare contro la decisione di avviare una procedura di mobilità per 95 addetti, impiegati nei fast food a gestione diretta del capoluogo lombardo (piazze  Duomo e San Babila, Galleria Vittorio Emanuele, vie Torino, Vercelli, Rogoredo, Antonini, Sabotino) e della provincia (Assago, Lainate, Legnano, Rozzano). In contemporanea si è tenuto un presidio in piazza Duomo. L’azienda ha motivato la scelta con la chiusura del ristorante ubicato in Galleria Vittorio Emanuele. Chiusura che imporrebbe una riorganizzazione delle attività e che è stata determinata dal mancato rinnovo del contratto di affitto dei locali, che sono di proprietà del Comune (lo stop è previsto per il 15 ottobre, a Mc Donald’s dovrebbe subentrare Prada). Il sindacato però non ci sta e in una nota sottolinea che “l’azienda, pur dichiarando un calo di vendite rispetto allo scorso anno del 5,2%, non è in crisi, anzi ha continuato a incrementare profitti; nei ristoranti oggetto della procedura sono occupati 559 lavoratori più 33 a termine, ma i 95 che l’azienda intende licenziare sono da identificarsi all’interno di quanti svolgono un orario che va dalle 30 alle 40 ore settimanali. In pratica l’azienda, se la procedura di mobilità non sarà ritirata,  metterà in mobilità il  60% della forza lavoro con una maggiore anzianità di servizio”. In realtà dietro la mossa della Mc Donald’s potrebbe esserci dell’altro.

“Secondo me – spiega Concetta Bonetti della Fisascat Cisl milanese – questi 95 licenziamenti annunciati non ci sono. La mia sensazione è che l’azienda li usi come spada di Damocle, come minaccia per farci firmare un accordo di riorganizzazione del lavoro, con contenuti che peggiorerebbero molto le condizioni dei lavoratori, in particolare sugli orari. Adesso spero che nel prossimo tavolo di trattativa si giunga ad una soluzione più ragionevole”.

L’azienda vorrebbe orari più elastici e l’introduzione del cosiddetto “spezzato” (in sostanza i lavoratori dovrebbero dividere la giornata, lavorando nelle ore di maggior affluenza: pranzo e cena). La mobilitazione comunque andrà avanti (le assemblee hanno proclamato un pacchetto di 8 ore di sciopero), in attesa di segnali positivi dal prossimo incontro tra le parti, in programma venerdì.

Guarda la video-cronaca del presidio

http://www.youtube.com/watch?v=FGlfsSELB-w&feature=plcp

Mac Donald's: 95 posti di lavoro a rischio (DEL 24 SETTEMBRE 2012)

La Multinazionale dell'hamburger non è in crisi e vuole mandare a casa la gran parte dei lavoratori con maggiore anzianità per privilegiare i contratti part-time con un monte ore inferire. I sindacati non ci stanno: domani presidio in piazza Duomo

La Mc Donald’s ha aperto la procedura di mobilità  che riguarda  i lavoratori che operano nei ristoranti a gestione diretta di Milano (Duomo, San Babila, Galleria Vittorio Emanuele, Via Torino, C.rso Vercelli, Rogoredo, Via Antonini, Viale Sabotino) e provincia (Assago, Lainate, Legnano, Rozzano). In pratica 95 lavoratori su 157 rischiano il posto. Cgil, Cisl e Uil non ci stanno: per domani è stata proclamata un'ora  (la prima di un pacchtto di 8) di sciopero (dalle 12.00 alle 14.30 e dalle 19.00 alle 21)  e dalle 12.30 alle 14.00 è stato organizzato un presidio  davanti al Mc Donald di piazza Duomo

A parere dei sindacati, che tra sabato e domenica hanno tenuto assemblee in tutti i 12 ristoranti interessati,  i conti non tornano e la procedura attivata dall'azienda è anomala. In partcolare perchè:

- l’azienda pur dichiarando un calo di vendite rispetto allo scorso anno del 5,2%, non è in crisi anzi ha continuato a incrementare profitti;

- nei ristoranti interssati ci  sono 559 lavoratori + 33 a termine, ma i 95 che l’azienda intende licenziare svolgono un orario che va dalle 30 alle 40 ore settimanali. In pratica l’azienda, se la procedura di mobilità non sarà ritirata,  metterà in mobilità il  60% della forza lavoro con una maggiore anzianità di servizio, tenuto conto che negli ultimi anni sono stati  assunti lavoratori part-time con un massimo di di 24 ore ore settimanali;

-  negli ultimi mesi la  Mc Donald’s aveva dato disponibilità  ai sindacati a ricollocare i lavoratori del ristorante di Galleria che chiuderà il  prossimo 15 ottobre per il mancato rinnovo dell’affitto da parte del Comune di Milano.

I sindacati  ritengono inaccettabile l'apertura di una procedura di licenziamento nel bele mezzo di una trattativa  con il rischio di mettere a rischio l'operatività degli stessi ristoranti in cui c'è carenza di organico e che ricorrono sistematicamente ad assunzioni a tempo determinato o agli straordinari.

01/10/2012
Mauro Cereda - info@jobedi.it
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