Vincenzo Ceruso
A mani nude. Don Pino Puglisi

In poco più di cento pagine, l’autore restituisce al lettore la figura di un sacerdote che divenne così “trascinante” da apparire come una minaccia al potere mafioso...

15 settembre 1993, è sera, quartiere palermitano di Brancaccio. Zona est della città, zona degradata, ad alto tasso criminale. Un uomo, mentre si accinge ad entrare in casa, viene assassinato con un colpo di pistola, sparato con precisione alla testa. Le indagini e i processi diranno che a premere il grilletto fu un killer professionista, Salvatore Grigoli, e  che il delitto venne ordinato dai fratelli Filippo e Giuseppe Graviano, capi indiscussi di una potente famiglia mafiosa. La vittima si chiamava Giuseppe Puglisi, detto Pino, aveva 56 anni (compiuti proprio quel giorno) e faceva il prete. La vicenda di don Pino Puglisi, parroco tutto d’un pezzo in una delle periferie più difficili del capoluogo siciliano, è raccontata in modo mirabile da un libro di Vincenzo Ceruso: “A mani nude. Don Pino Puglisi” (San Paolo, 2012, 10 euro). In poco più di cento pagine, l’autore restituisce al lettore la figura di un sacerdote che grazie alla sua opera di infaticabile educatore tra i giovani, guidato dalla sola Parola di Dio, divenne così “trascinante” da apparire come una minaccia al potere mafioso, che infatti decise di eliminarlo. Il volume parte dalle prime esperienze del sacerdote tra i terremotati del Belice, nel 1968, passando per il lavoro pastorale a Godrano (piccolo paese della provincia  dove era in corso da decenni una faida ferocissima tra famiglie rivali), fino all’arrivo a Brancaccio, nella parrocchia intitolata a San Gaetano. Qui, a pochi metri dall’abitazione dei fratelli Graviano, istituisce il centro Padre Nostro, dove i bambini e i giovani del quartiere possono studiare, socializzare, impegnarsi.

SI PUÒ VIVERE DIVERSAMENTE

Don Pino (che i suoi amici e collaboratori chiamavano “3 P”: Padre Pino Puglisi),  mostra loro concretamente che si può vivere e crescere in modo diverso da quello imposto dai codici mafiosi, fatti di intimidazioni, prevaricazioni, violenze e da un distorto senso dell’onore. In un quartiere dove lo Stato non entra neppure (sarà don Pino a farlo entrare, ad esempio battendosi per l’apertura di una scuola media pubblica) “invade”  il terreno della mafia, con la sola forza del Vangelo, delle amate letture (la casa parrocchiale in cui vive è di una sobrietà assoluta, ma è stracolma di libri), del suo animo aperto, gentile, dialogante con tutti, tuttavia mai incline a compromessi con i “potenti” e i contigui ad essi. Per questa “invasione” pagherà con la vita. “Puglisi - si legge nel libro -, con la sua opera pastorale, faceva cadere la maschera di Cosa Nostra e la mostrava per quello che era: un’entità spietata, disposta a sacrificare sull’altare del guadagno persino i bambini. L’opposizione al reclutamento dei giovani tra le fila della manovalanza mafiosa è stato il motivo principale che ha condotto la mafia alla decisione di eliminarlo”. Scrive il ministro Andrea Riccardi, nella prefazione al volume: “Vincenzo Ceruso fa rivivere l’umile grandezza di don Giuseppe Puglisi, la sua profonda spiritualità, la sua tenacia nell’affrontare le macerie umane e sociali di Brancaccio. Da queste pagine emerge con limpidezza una vicenda umana a cui viene restituito spessore. E’ la storia di un cristiano disarmato. Forte solo della sua fedeltà al Vangelo. Di fronte alle minacce che incombevano sulla sua vita, don Pino non è fuggito, ma è rimasto nella sua parrocchia e tra i suoi ragazzi. Infatti è la storia di un martire di fine Novecento, che parla alla Chiesa del XXI secolo e alla coscienza civile del nostro Paese”. Don Pino sapeva di essere nel mirino. Lo stesso Grigoli, interrogato dagli inquirenti, ha dichiarato che il sacerdote prima di venire colpito a morte sorrise e disse: “Me l’aspettavo”. Notizia di poche settimane fa: Papa Benedetto XVI ha deciso di farlo beato. Un riconoscimento del suo martirio e, nello stesso tempo, una scomunica per la mafia.


A mani nude. Don Pino Puglisi
Vincenzo Ceruso
San Paolo, 2012
10 euro

23/07/2012
Mauro Cereda - m.cereda@jobedi.it
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